7 cose da vedere a Marrakech in un weekend

Cosa vedere a Marrakech

I miei consigli di viaggio su cosa vedere in un weekend a Marrakech, una delle città più affascinanti del Marocco, che ho visitato per la prima volta con alcune amiche.

Situata tra le montagne e il deserto, Marrakech è una città dal ricco patrimonio storico e culturale, dove si scontrano e si mescolano tradizione e modernità. Il suo cuore pulsante è la Medina o città vecchia, che nel 1985 è diventata Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

La Medina è circondata e protetta da antiche mura che si estendono per circa 18 chilometri, interrotte da numerose porte o bab che permettono l’accesso al centro storico. È proprio all’interno della parte antica che si trovano le principali bellezze architettoniche e i chiassosi mercati della città. Ed è qui che i ritmi delle giornate sono scanditi dal richiamo dei fedeli alla preghiera da parte dei muezzin. Dall’alba al tramonto, da ogni angolo della città sarà impossibile non sentirne la voce da un minareto, te lo assicuro!

Marrakech: origine e sviluppo della città

Il nome Marrakech deriva dalla parola berbera Mur N’Akush, che significa Terra di Dio. Venne fondata nel 107 da Abu Bakr ibn Umar, il re della dinastia almohade, e la sua posizione strategica lungo le rotte commerciali tra l’Europa meridionale e l’Africa sub-sahariana contribuì alla sua crescita fin dalle origini. Nodo cruciale nel Maghreb per le carovane che trasportavano spezie, tessuti e oro, la città divenne infatti rapidamente un importante centro di scambi. Inoltre, l’influenza delle varie dinastie berbere e arabe al governo, ha permesso una notevole mescolanza di culture, visibile ancora oggi nelle stradine strette, nei souk vivaci, nelle moschee storiche e negli edifici tradizionali all’interno della Medina.

Cosa vedere a Marrakech in un weekend

Se stai pianificando un weekend in questa affascinante città di origine berbera, ti svelo quali sono secondo me le 7 cose che non potrai assolutamente perderti.

Marrakech: moschea dell a Koutoubia

Moschea della Koutoubia

È il simbolo di Marrakech. Costruita nel XII secolo, è il principale luogo di culto della città e il suo minareto, alto circa 70 metri e visibile da km di distanza, è un capolavoro architettonico. La caratteristica che puoi immediatamente notare è che ognuna delle finestre delle 4 facciate è completamente diversa dall’altra. Anche se non è possibile entrare la moschea, perché riservata ai fedeli musulmani, vale la pena ammirarla dall’esterno. Il nome Koutoubia deriva dai koutoub, ovvero i librai che vendevano libri e manoscritti nella zona circostante la moschea, a sottolineare il legame della città con la cultura e la letteratura.

Marrakech: tombe Saadiane

Tombe Saadiane

Questo luogo tranquillo costruito nel XVI secolo vede sepolti ben 66 membri della dinastia saadiana. Scoperte solo nel ‘900, le tombe sono famose per i loro mosaici. I diversi spazi all’interno riflettono lo status e l’importanza delle persone sepolte. L’edificio più importante è il meraviglioso mausoleo centrale dove riposano il sultano Ahmad al-Mansur e i membri della sua famiglia.

Marrakech: palazzo El Bahia

Palazzo El Bahia

Un vero gioiello di architettura marocchina che incarna la grandezza e il potere. Il termine El Bahia significa la splendente, un nome che riflette non solo l’architettura del palazzo, ma anche il suo significato come simbolo di prestigio di chi lo abitava, cioè il visir al servizio del sultano. Il palazzo è dedicato a Bahia, la moglie prediletta del visir. Oltre a questa, nel palazzo vivevano una ventina di concubine e diversi eunuchi, ragazzi castrati che servivano come guardiani del harem e servitori fidati. Queste presenze erano comuni tra i funzionari di alto rango dell’epoca, riflettendo le pratiche sociali e culturali del tempo.

Marrakech: madrasa Ben Youssef

Madrasa di Ben Youssef

Fondata nel XIV secolo, è stata una delle più grandi scuole coraniche del Nord Africa, che non solo formava studenti religiosi, ma era anche un centro di cultura e apprendimento. All’interno dell’edificio, ogni angolo è decorato con meravigliosi mosaici e intagli in legno, che riflettono l’importanza dell’istruzione e della spiritualità nella società marocchina. La parte più affascinante è il cortile interno, intorno al quale si sviluppa tutto il labirinto di stanze e che conduce alla sala di preghiera.

Marrakech: piazza Jemaa el-Fnaa

Piazza Jemaa el-Fnaa

L’immenso e super caotico cuore pulsante di Marrakech, un luogo di incontro che risale al medioevo. Qui troverai di tutto, dagli intrattenitori di strada ai venditori di cibo e mercanti. La sera, la piazza si trasforma in un vivace mercato notturno, pieno di chioschi con cibi di tutti i tipi. Il nome della piazza significa raduno dei morti in arabo, riferendosi probabilmente a un’antica tradizione di giustizia e punizione. Oggi, però, è conosciuta per la sua confusione, simbolo della vita marocchina. Affacciate sulla piazza, le terrazze delle decine di ristoranti turistici del luogo. Secondo me un pranzo o una cena valgono la pena, anche solo per gustarsi lo spettacolo dall’alto.

Marrakech: il Souk

Souk (anche Suq o Suk)

Più che un mercato, un’esperienza unica! Ogni zona è dedicata a un particolare tipo di merce: Souk Attarine per le spezie, Souk Kchacha per frutta secca, Souk Haddadine con lampade e oggetti in metallo ecc. Questi mercati storici rappresentano il cuore commerciale della città e un’occasione per assaporare la vita quotidiana. Perditi tra le stradine strette e lasciati avvolgere dai colori, dalla folla e dal frastuono. E non dimenticate di contrattare, anche se per noi occidentali può essere sfiancante: per i marocchini è una vera e propria arte che affonda le radici nella tradizione. Per ogni merce che intendi acquistare, parti almeno dalla metà del prezzo che ti verrà offerto senza temere di essere offensivo: sarà comunque troppo. I veri artigiani berberi – mentre gli altri sono più semplici rivenditori – si trovano nel Souk che, da Jamaa el-Fnaa, si dirama nella parte settentrionale della piazza.

Marrakech: Jardin Majorelle

Jardin Majorelle

Appena fuori dalla Medina, ecco un’oasi di pace e tranquillità, per rilassare le orecchie dal caos della città. Progettati negli anni ’20 dall’artista francese Jacques Majorelle e poi abbandonati, furono acquistati e restaurati da Yves Saint Laurent e Pierre Bergé. I giardini sono noti per l’uso audace dei colori, in particolare del blu cobalto che oggi porta il nome di blu Majorelle e per la vasta collezione di piante provenienti da tutto il mondo, tra cui cactus, palme, bambù e altre specie esotiche. Nella villa principale, dipinta nel caratteristico blu Majorelle, si trova il Museo Berbero che ospita una ricca collezione di oggetti che raccontano la storia e la cultura delle popolazioni indigene del Nord Africa.

Alcuni consigli per un viaggio a Marrakech

Se intendi andare a Marrakech per la prima volta, ti anticipo che un weekend sarà più che sufficiente per vederne le principali attrazioni (alcuni giorni in più per dedicarti anche a qualche gita nei dintorni). Ti consiglio di dormire in un riad all’interno della Medina, così da poterti muovere tranquillamente a piedi. Io e le mie amiche, ad esempio, abbiamo optato per il Riad Al Nour, dove ci siamo trovate molto bene: buona la colazione, bello l’ambiente, eccezionale l’attenzione al cliente, ottimo il rapporto qualità-prezzo. Puoi farti venire a prendere e portare in aeroporto con una navetta, organizzano tutto loro.

All’interno della Medina non si vendono alcolici: dimenticati di pasteggiare bevendo un bicchiere di vino, pure sulle terrazze turistiche affacciate su piazza Jemaa el-Fnaa. Esistono solo un paio di locali che servono cocktail, come il Kabana con il suo favoloso rooftop dove siamo state noi. All’esterno della Medina, invece, nella parte più nuova della città, le abitudini sono molto più simili alle nostre, quindi potrai trovare bei locali come il Baromètre specializzato in mixology, nonché catene di fast food, discoteche e casinò.

La città è molto sicura anche per le donne, ma anche molto affollata: occhio ai borseggiatori che non mancano mai e, soprattutto, fai attenzione alle migliaia di motorini che sfrecciano a velocità folle in mezzo ai pedoni, a qualsiasi ora del giorno e della sera. Mantieniti sempre ai lati delle strade. Per un primo approccio ti consiglio un tour con una guida locale, per prendere confidenza con il luogo, raggiungere le mete di interesse senza impiegare troppo tempo e non rischiare di perderti nei labirintici souk della Medina.

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