Amsterdam è bella? No, bellissima! Visitare per credere

Amsterdam è bella

Amsterdam è bella, veramente: i canali, i fiori, gli scorci suggestivi, le case tipiche, le migliaia di biciclette. Ecco la mia piccola guida.

Amsterdam è bella, anzi, di più. E’ una delle città europee che ho visitato in cui, un po’ come a Barcellona, mi è venuto da pensare: “Io qui ci verrei a vivere”. Mi è piaciuto da matti gironzolare tra i suoi corsi d’acqua e i suoi quartieri, con il sole e sotto la pioggia. E nonostante il tempo così così, ho potuto apprezzare ogni angolo pittoresco, ogni canale con il suo fascino, ogni ponte che ti invita a fermarti per ammirare le facciate delle case che vi si affacciano tranquille, addossate le une alle altre, ma anche le curiose case galleggianti attraccate alle sponde e i vasi di fiori coloratissimi che ne adornano le ringhiere.

Ad Amsterdam sono stata 4 giorni e li ho vissuti appieno per non perdermi nulla, ma proprio nulla della splendida capitale dei Paesi Bassi: dalla cintura dei canali al museo Van Gogh, con la più vasta collezione di opere d’arte del pittore olandese, dalla casa di Anna Frank (una visita davvero commovente) al vasto polmone verde della città, il Vondelpark.

Sveglia di buon’ora e poi via a piedi o in bicicletta per un week end lungo davvero indimenticabile!

Ecco gli itinerari, giorno per giorno.

4 giorni ad Amsterdam: 1° giorno

Nel primissimo pomeriggio arrivo all’hotel Central Park (un po’ fuori mano, se così si può dire, ma in una posizione veramente graziosa a 100 metri dall’angolo sud-ovest del Vondelpark: per me, consigliato!). Il tempo di mettere giù le valigie e abbiamo subito noleggiato le biciclette per poter iniziare il nostro tour della città. Prima abbiamo attraversato in lungo e in largo il bellissimo parco, cosa che in realtà si è sempre ripetuta durante tutto il nostro soggiorno, ed è sempre stata un’esperienza molto piacevole oltre che “sfidante”: gli olandesi vanno velocissimi in bicicletta, è un’impresa tenere il loro passo!

Amsterdam, la natura del Vondelpark

La natura del Vondelpark

Amsterdam, Vondelpark

Vondelpark

Usciti dal Vondelpark ci siamo fiondati nella cintura meridionale dei canali per goderci case galleggianti, ponti e case dall’architettura a dir poco curiosa: Spiegelgracht, Nieuwe Spiegelgracht, Herengracht (Ansa Dorata), Thorbeckeplein, Rembrandtplein e Torre della Zecca su Muntplein.

Amsterdam: canali, fiori e case galleggianti

Canali, fiori e case galleggianti

Amsterdam, dettaglio di una casa galleggiante

Dettaglio di una casa galleggiante

Dopo un veloce spuntino nel pub australiano Coco’s Outback in Thorbeckeplein, ci siamo diretti sul Reguliersgracht in due angoli da cui si possono ammirare rispettivamente 7 ponti e 15 ponti: una vera perla, degna di una città bella come Amsterdam. Abbiamo visto da fuori la vecchia chiesa di legno Amstelkerk, abbiamo pedalato in Utrechtstraat e infine lungo il fiume Amstel per una apprezzabile veduta sul Blauwbrug, sul ponte levatoio Magere Brug e sulle chiuse Amstelsluizen.

Amsterdam: lo spettacolo dei ponti di Reguliersgracht

Lo spettacolo dei ponti del Reguliersgracht

Per concludere la giornata in bellezza, ci siamo diretti con la metropolitana al fantastico Ziggo Dome per un concerto.

4 giorni ad Amsterdam: 2° giorno

Durante questa seconda giornata nella bella Amsterdam, cominciata con una buona colazione da Bagel & Beans in Overtoom non lontano dal nostro hotel (localino appartenente ad una catena ok per un breakfast ricco ma salutare), ci siamo nuovamente concentrati sulla cintura meridionale dei canali per rivedere ciò che il giorno prima avevamo giusto “sfiorato” ma anche per goderci nuovi scorci suggestivi. E dunque: Max Euweplein (poco dietro è divertente individuare le 40 lucertole di bronzo a grandezza naturale disseminate nell’erba del parchetto Kleine Gartmanplantsoen), poi l’animata Leidseplein, Leidsestraat, Kerkstraat, Reguliersdwarsstraat, il sontuoso Herengracht con le bellissime case della sua Ansa Dorata e il mercato dei fiori Bloemenmarkt (da cui onestamente mi aspettavo di più…).

Amsterdam, il mercato dei fiori

Amsterdam, il mercato dei fiori

Dopo la cintura meridionale dei canali è stata la volta di quella occidentale, versante sud: Singel, Herengracht, Keizersgracht e Prinsengracht.

Amsterdam: una casa piccola? No, minuscola

Una casa sul canale. Piccola? No, minuscola

E a quel punto, dopo tanto pedalare… Come non sgranchirsi le gambe dedicando un po’ di tempo allo shopping, o quanto meno alle vetrine di alcuni dei negozi più carini della città?!? Eccoli serviti: il posto giusto è quello delle Nove Strade. Qui si trovano molti negozietti e localini, è una zona graziosa tanto da convincerti che, sì, Amsterdam è bella veramente. Parlo di Reestraat, Hartenstraat, Gasthuismolenstraat, Berenstraat, Wolvenstraat, Oude Spiegelstraat, Runstraat, Huidenstraat (bello il negozio monomarca Scotch & Soda) e Wijde Heistraat.

A metà pomeriggio siamo risaliti in bicicletta siamo tornati in hotel per cambiarci, perché il programma prevedeva che saremmo rimasti fuori direttamente per cena.

Ma il tempo a disposizione era ancora tanto, e ci ha permesso di tornare di nuovo sui canali per una visita del versante nord della cintura occidentale: Westermarkt (buonissime le patatine fritte del baracchino Wil Graanstra Friteshuis in mezzo alla piazza!), Prinsengracht con i suoi caffè e le sue case galleggianti, Keizersgracht su cui si affaccia la riccamente decorata Huis Met De Hoofden, e ancora il bellissimo Brouwersgracht fino nel quartiere Jordaan all’incrocio con Lijnbaansgracht e Noordermarkt.

Dopo una birra all’aperto da Wester in Prinsengracht, ecco la visita più emozionante del week end: la casa di Anna Frank (Anne Frank Huis). Difficile descrivere cos’abbia di speciale, ma la “potenza” che sanno suscitarti quelle mura, conoscendo la loro storia e quella dei suoi abitanti, è veramente straordinaria. Senza che fosse richiesto – non ce n’è bisogno, davvero – la visita si è svolta nel più assoluto silenzio. A parlare, solo la guida e il ricordo di Anna Frank.

Ed eccoci al momento della cena. Il posto dove siamo stati, prenotato con anticipo, lo condivido super volentieri: si chiama Barbecue Castell, si trova in Lijnbaansgracht e propone una carne alla griglia molto buona. E’ un po’ caro ma l’ambientazione secondo me vale il prezzo: non si mangia al tavolo ma su un divanetto attorno ad un camino, con un vassoio sulle ginocchia. Sicuramente molto originale!

4 giorni ad Amsterdam: 3° giorno

La giornata è iniziata come la precedente, ovvero con l’ormai assodata colazione da Bagel & Beans. La destinazione seguente però è stata diversa: non più acqua e canali ma una piazza, una delle più carine di Amsterdam, cioè Spui, dove non si può non notare la storica insegna del Bruin Cafè Hoppe. Quella mattina c’era il mercatino dei libri. Non essendo io e il Cuca dei grandi appassionati del genere, abbiamo dato giusto una veloce occhiata. Ci siamo invece soffermati più a lungo a due passi da Spui, in un angolo nascosto da un portone anonimo ma che ti apre un mondo: il Begijnhof, un cortiletto delizioso (e silenzioso) su cui si affacciano piccole case e giardini finemente curati.

Amsterdam, Begijnhof

Amsterdam, Begijnhof

Il resto della mattinata l’abbiamo dedicato a fare su e giù per Kalverstraat, la via pedonale più commerciale della città, da Muntplein a Piazza Dam. Su Piazza Dam si affacciano il Palazzo Reale e la Nieuwe Kerk, ma li abbiamo visti solo da fuori.

Abbiamo allungato il tragitto, sempre a piedi, sulla Damrak da Piazza Dam fino al bacino Damrak su cui si specchiano delle grandi case molto pittoresche.

E a quel punto? E a quel punto, ecco… un bisogno impellente di fare pipì ci ha costretti a cercare un posto per fermarci a mangiare che fosse dotato di wc… Ebbene, quelli che mi ero segnata sulla guida, ovvero il Burger Bar e il Vlemincxx, sono entrambi dei semplici chioschetti senza bagno!!! Panico!!! Così ci siamo dovuti accontentare di entrare nel primo bar più o meno vicino che potesse accogliere le esigenze della mia vescica ormai sul punto di esplodere. Ci siamo quindi fermati da London Bridge Pub su Nieuwezijds Voorburgwal, niente di particolarmente memorabile.

Dopo pranzo, da Nieuwezijds Voorburgwal ci siamo spinti fino al bacino Damrak per poi scendere nel “mitico” Quartiere Rosso.

Qui ci ha accolto una fiume di turisti allupati, gentaglia che neanche nella peggior periferia italiana, cinesi, sudamericani, papponi ma quanto alle rinomate puttane… davvero poca roba! Comunque se sei ad Amsterdam un giro nel Red Quartier te lo devi fare e quindi ce lo siamo fatti. In realtà è anche molto caratteristico, sexy shop e peep show a parte.

Amsterdam, quartiere a luci rosse

Quartiere a luci rosse

Alcune viuzze sono strettissime (una su tutte: Trompetterstraat), alcune vetrine a dir poco anguste e alcune delle ragazze che ci lavorano dentro sono oggettivamente belle. Warmoestraat, Oudezijds Voorburgwal, Oudezijds Achterburgwal, Zeedijk e i vicoletti trasversali sono i nomi da cercare sulla mappa. Le vetrine arrivano fino alla piazza con la Oude Kerk. Impossibile (credo) in Italia: sacro (un’antica chiesa) e profano (una vetrina con una baldracca in lingerie) a pochi metri di distanza! A sud il Quartiere Rosso è delimitato da Damstraat, Oude Doelensstraat e Oude Hoogstraat.

Da segnalare un bel negozio di abbigliamento (Wesc) su Oude Hoogstraat all’angolo con Kloveniersburgwal.

Su Oude Hoogstraat c’è una curiosità da vedere assolutamente: la casa più piccola di Amsterdam! Ce n’è un’altra lì vicino su Kloveniersburgwal all’angolo con Bethanierstraat, che si contende il primato con la precedente. Le due credo si contendano il primato di case più microscopiche non solo di Amsterdam, ma addirittura d’Europa.

Amsterdam, Kloveniersburgwal, una casa strettissima

Amsterdam, Kloveniersburgwal, un’altra casa strettissima

Usciti dal Quartiere Rosso c’è stato il tempo per passeggiare in Nieuwmarkt, una bella piazza con un fortilizio al centro, e poi per saltare in bicicletta giusto per non far perdere l’abitudine ai polpacci ormai allenati. Su St. Antoniesbreestraat abbiamo incrociato il bel Bruin Cafè De Sluyswacht, molto particolare per lo meno dall’esterno.

Amsterdam, Bruin Cafè De Sluyswacht

Amsterdam, Bruin Cafè De Sluyswacht

Un altro posto carino lì nei dintorni è Staalstraat, una vietta con negozietti eccentrici ma soprattutto con una bella vista guardando verso nord sul ponte levatoio del Raamgracht e, ancora oltre, sulla Zuidekerk.

Amsterdam, vista da Staalstraat sulla Zuidekerk

Amsterdam, vista da Staalstraat sulla Zuidekerk

Dopo il classico rientro in hotel per doccia e cambio, ci siamo diretti al Van Gogh Museum per ammirare i capolavori del tormentato Vincent, abbiamo scattato le foto di rito in MuseumPlein e davanti al Rijksmuseum, dove troneggia la scultura “I Amsterdam”, e poi ci siamo fatti una tranquilla pedalata tra le vie di Oud Zuid, un elegante e tranquillo quartiere residenziale con i lussuosi negozi delle griffe italiane e internazionali di P.C. Hooftstraat.

Amsterdam, Rijksmuseum: il più grande museo d'Olanda

Rijksmuseum: il più grande museo d’Olanda

Amsterdam, Rijksmuseum: arte dentro e fuori

Rijksmuseum: arte dentro e fuori

La scelta per cena è ricaduta su De Luwte in Leliegracht: posto intimo, ma molto caro. Avevamo una fame da lupi ma le porzioni non ci hanno appagato. Peccato! Per dimenticare i morsi della fame ci siamo buttati nella movida di Leidseplein, Rembrandtplein e dintorni, infilandoci in un discobar di nome Smokey’s.

4 giorni ad Amsterdam: 4° giorno

Ho già detto che Amsterdam è bella? Credo di sì, ma non posso non ripeterlo alla luce di quanto visto nel quarto e ultimo giorno di vacanza orange. Il Jordaan, in particolare, è un quartiere che mi è piaciuto moltissimo con tutte le sue viette piccole, tranquille, i negozietti e i localini carini. Una delle caratteristiche che mi hanno impressionato di più sono stati gli appartamenti al piano terra delle case del quartiere. Begli appartamenti, direi di livello medio-alto, ma tutti con le finestre a un centimetro dal marciapiede senza tende e senza inferriate. Come dire: guardateci dentro, tanto non abbiamo nulla da nascondere e sappiamo che non entrerete a svaligiarci la casa. Beati loro!

Le vie e i canali del Jordaan a cui faccio riferimento sono Elandsgracht (bello qui il negozio di abbigliamento maschile Baskèts!), Hazenstraat, Bloemgracht con le case dai bei frontoni da ammirare, 1e Leliedwarstraat, il tranquillo ed elegante Egelantiersgracht, 2e Egelantiersdwarstraat, 2e Anjeliersdwarstraat (particolarità: le piazzette e i vicoli coperti d’edera), Noordermarkt (c’è un mercato al sabato mattina) e Brouwersgracht.

Da segnalare il posto dove ci siamo fermati per il bruch in Linnaeusstraat: G’s, very good!

Sempre rigorosamente in bicicletta, con la pancia piena abbiamo percorso la commerciale Haarlemmerdijk (che poi diventa Haarlemmerstraat) in giù fino all’incrocio con Singel (dove poi diventa Nieuwendijk, che a sua volta, dopo Piazza Dam, diventerà Kalverstraat). A seguire, stesso percorso al contrario, quindi in direzione nord, fino ad Haarlempoort. Qui ci si trova lontano dal centro storico di Amsterdam, è la zona dei bacini portuali e delle isole occidentali, per lo più dimenticata dai turisti ma che invece vale una passeggiata nelle giornate di sole per guardare il vasto panorama marittimo. Sicuramente bello da vedere il ponte Drieharingenbrug.

Lungo Piet Heinkade che costeggia il fiume IJ, e passando dietro l’enorme Centraal Station, ci siamo spostati anche sui bacini e le isole orientali, fermandoci a bere una buona birra artigianale al mulino De Gooyer Windmill e guardando da lontano anche la curiosa location del NEMO, il museo della scienza e della tecnica della città progettato nientepopodimeno che da Renzo Piano.

Amsterdam, De Gooyer Windmill

Amsterdam, De Gooyer Windmill

Amsterdam, museo NEMO

Amsterdam, museo NEMO

Per rientrare verso il centro e concludere, ahimè, la nostra 4 giorni ad Amsterdam, abbiamo percorso il Plantage Middenlaan che costeggia il grande e super famoso zoo Artis e un bel parchetto. Si tratta di una zona residenziale, questa del Plantage, molto gradevole. Da lì, pedalando pedalando, siamo rientrati al nostro ormai navigato Vondelpark, salutato con una birretta ristoratrice al T’Blauwe Theehius, un bar in mezzo al verde che ricorda molto vagamente un disco volante.

Bye bye Amsterdam, alla prossima!

VivinViaggio

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