New York, chicche e angoli nascosti che possono rendere memorabile un viaggio nella Grande Mela. Perché non c’è solo Manhattan!
A New York, chicche non ne mancano di certo! Solo che chi ci arriva la prima volta, e magari non ha molti giorni a disposizione per godersi le innumerevoli attrazioni della città, probabilmente preferisce andare sul sicuro e visitare i luoghi più famosi di Manhattan, cioè quelli immortalati da film, serie tv e cartoon di tutto il mondo. Chi invece a New York ci è già stato, oppure ha almeno 8-10 giorni per visitarla, può scegliere di dedicare parte del suo tempo alla ricerca di angoli nascosti e zone appena fuori mano che, grazie ai loro dettagli o panorami mozzafiato, possono rendere la vacanza a New York decisamente memorabile.
Io, che ci sono già stata 4 volte, dopo aver visto praticamente tutti i miei posti preferiti, ho stilato la lista di quelle che, secondo me, sono le vere e proprie chicche di New York da non perdere, fuori dai soliti circuiti turistici.
New York, chicche a Manhattan
Sniffen Court
Sniffen Court (150-158 East 36th St., Midtown East): bellissima vietta chiusa da un cancello nella zona di Murray Hill, è un angolino con 10 ex capannoni, oggi trasformati in appartamenti privati, che valgono sicuramente uno sguardo dall’esterno. Il muro in fondo al vicolo è abbellito dai bassorilievi raffiguranti due cavalli bianchi.
Washington Mews
Washington Mews: è un piccolo vicolo che si trova nel Greenwich Village, tra la 5th Avenue e University Place, accanto a Washington Place. Un tempo la stradina era fiancheggiata da stalle per i cavalli di proprietà dei ricchi abitanti delle case della zona. Oggi i cavalli non ci sono più, ma il vicolo rimane veramente molto caratteristico.
St. Luke in the Fields
Parchetto della Chiesa di St. Luke in the Fields (487 Hudson St. di fronte a Grove St., West Village): un angolino nascosto che conoscono solo gli abitanti della zona, tranquillo e silenzioso, dove fermarsi un attimo a godersi un po’ di sano relax.
Carl Shurtz Park, vista su Queensboro Bridge
Carl Shurz Park: è un parco piuttosto piccolo con una bella passeggiata sulla pista pedonale e ciclabile dell’East River nell’Upper East Side con vista su Roosevelt Island, Triborough Bridge e Queensboro Bridge. In mezzo al parchetto sorge la casa adibita a residenza del sindaco di New York, Gracie Mansion, e si affaccia sul parco una residenza lussuosa simile a un cottage, Henderson Place (proprio l’ultima costruzione dell’86th St. @ East End Ave).
Roosevelt Island, passeggiata sull’East River
Roosevelt Island: è una strisciolina di terra lunga poco più di tre km, con un’unica via a percorrerla da nord a sud, e che si trova in mezzo all’East River tra Manhattan e il Queens. Sull’isoletta non c’è praticamente nulla da vedere, se non il panorama: basta sedersi su una delle panchine del lungofiume per godersi il bellissimo Queensboro Bridge e l’East side di Manhattan da una prospettiva decisamente affascinante.
Roosevelt Island, Queensboro Bridge
Roosevelt Island si può raggiungere con la metropolitana (linea F, fermata omonima), con un bus, ma soprattutto con la Roosevelt Island Tramway, una funicolare che si può comodamente prendere a Manhattan dall’angolo tra 60th St. e 2nd Ave e che permette di viaggiare sospesi a 70 metri d’altezza, passando in mezzo ai palazzi, costeggiando il ponte e attraversando il fiume.
New York, chicche nel Bronx
City Island: a meno di un’ora da Downtown ecco la vera chicca di questa guida. Come dice il nome, si tratta di un’isola. E’ molto piccola, attraversata da un’unica arteria, e sorge nel Bronx. Ci si arriva con la metro n. 6 in direzione Uptown fino al capolinea di Pelham Bay Park e poi da lì con il bus n. 29 fino al capolinea di City Island (15 minuti di tragitto, non di più). Ex villaggio di pescatori, qui a farla da padrona sono le casette di legno in stile New England e i ristoranti che nei fine settimana estivi si riempiono di gente dei boroughs vicini. Di turisti stranieri, nemmeno l’ombra. E in effetti siamo lontani anni luce dallo stile di Manhattan, che pure di vede in lontananza!
Qui non ci sono supermercati, centri commerciali e catene di marchi famosi, qui non ci sono il lusso e l’ostentazione, i grattacieli e i rumori della Grande Mela, ma solo la tranquillità delle piccole botteghe “bait and tackle”, delle chiesette, delle biciclette e delle barche da diporto.
Una visita a questa perla del Bronx per me è assolutamente d’obbligo se si desidera portarsi a casa un ricordo alternativo di New York.
Così come è d’obbligo fermarsi a mangiare in uno delle decine di ristoranti di pesce che si affacciano sulla strada principale, City Island Avenue. Attenzione: siamo negli USA, non in Italia. Quindi quando pensiamo al pesce non immaginiamo il nostro classico e delizioso branzino al forno, magari accompagnato da pomodorini e patate, oppure da teneri carciofini o scaglie di grana. Qui per pesce si intendono “lobster” e “crabs” conditi con salsine unte ma veramente gustose! Durante la nostra gita a City Island noi abbiamo scelto Crab Shanty (361 City Island Ave.), un posticino dove ci siamo letteralmente leccati i baffi che, se si trovasse in centro, avrei aggiunto alla lista dei miei ristoranti consigliati di Manhattan.
City Island nel Bronx
Negozietto a City Island
City Island, Bronx: spiaggia
Manhattan vista da City Island
Collegamento con la terraferma
Manhattan in lontananza
Ristorante Crab Shanty
New York, chicche a Brooklyn
Williamsburg: è attualmente la zona più trendy di Brooklyn, tappa obbligata per una serata tra amici. Ci si può arrivare con la metropolitana ma, se il tempo e il meteo lo permettono, è decisamente più interessante raggiungere questa zona che si affaccia sul fiume con l’East River Ferry. Si parte da Manhattan, dal molo sulla 34th St., e si scende a North Williamsburg. Si può anche optare per il Day Pass e fare saliscendi alle varie fermate tra Manhattan e Brooklyn (ad esempio Long Island City o Wall Street) per poi concludere comunque il viaggio a North Williamsburg. Da Williamsburg è memorabile la vista su Manhattan.
Ideale è godersi il tardo pomeriggio in giro per i negozi di Bedford Ave., la via principale dell’area, che brulica di gente giovane. Non siamo a Soho, Manhattan: qui è tutto molto più alternativo e proprio per questo interessante.
All’ora dell’aperitivo non c’è che l’imbarazzo della scelta: la stessa Bedford Ave. è zeppa di bar. Stesso discorso per cena. Le nostre scelte sono state molto mirate: drink al tramonto sul rooftop del Whyte Hotel (Whyte St. @ North 11th St.), con uno skyline pazzesco della City davanti ai nostri occhi. E poi cena a base di carne di maiale da Fette Sau (354 Metropolitan Ave.), un locale particolarissimo dove mangiare vari tagli di “pork” in modalità self service sui tavoloni di legno da condividere con gli altri clienti. Da provare sicuramente.
Vista al tramonto da Williamsburg, Brooklyn
Lo skyline di Manhattan da Williamsburg
Williamsburg, Bedford Ave.
Williamsburg, aperitivo al Whyte Hotel
New York, chicche nel New York Harbour
Staten Island: l’isola probabilmente non vale una visita, ma prendere il traghetto gratuito andata/ritorno sì. Ci si imbarca a Whitehall Terminal (4 South St., Lower Manhattan) e si arriva, senza spendere un solo dollaro, nel borough più dimenticato di New York, il quinto, ovvero Staten Island. Durante il percorso, che dura una mezzora, si può vedere da vicino il Verrazzano Bridge (quello da cui parte la maratona di New York) ma soprattutto Lower Manhattan, passando a pochi metri dalla Statua della Libertà.
Staten Island: l’isola probabilmente non vale una visita, ma prendere il traghetto gratuito andata/ritorno sì. Ci si imbarca a Whitehall Terminal (4 South St., Lower Manhattan) e si arriva, senza spendere un solo dollaro, nel borough più dimenticato di New York, il quinto, ovvero Staten Island. Durante il percorso, che dura una mezzora, si può vedere da vicino il Verrazzano Bridge (quello da cui parte la maratona di New York) ma soprattutto Lower Manhattan, passando a pochi metri dalla Statua della Libertà.
Il ferry è solitamente molto affollato, sia di turisti sia di abitanti del borough di rientro verso casa, visto che questo è l’unico mezzo di trasporto verso Staten Island. Perciò, salendo, è opportuno fiondarsi subito all’esterno sul lato giusto (quello di destra) per evitare di scoprire di essere dalla parte sbagliata, e di non vedere nulla di interessante, quando ormai non c’è più posto in piedi.
Passaggio sotto la Statua della Libertà
Vista su Manhattan dal traghetto di Staten Island
Ellis Island: tra la fine dell’800 e la metà del ‘900 era il punto d’arrivo di milioni di immigrati che arrivavano a New York con la speranza di crearsi un futuro migliore. Oggi si può ripercorrere il loro sogno, a volte realizzato a volte infranto, grazie al Museo dell’Immigrazione che si può raggiungere con il traghetto per la Statua della Libertà, che effettua un secondo scalo alla stazione d’immigrazione dell’isolotto di Ellis (di solito si visitano insieme). Molto emozionante, sicuramente un’esperienza da vivere.
Una chicca: grazie alle banche dati disposizione del pubblico, si può andare alla ricerca dei nomi dei propri antenati e scoprire lontani parenti magari sbarcati anche loro a Ellis Island!
Ellis Island, Immigration Museum